
Franco
Donati
Poesia
L'uomo che cammina
(da una scultura di A. Giacometti)1*
Alta foresta, donne fossili
nella città e altrove
compongo parole, come tatuaggi
sulla pelle segni flebili
non uso lettere, voglio essere letto
divorato dai dileggi.
Strade solitarie, percorro
graffiando il cammino
corpo a corpo con la vita
senza pelle, corro
solo l'aria mi abita.
Ogni passo mi consuma.
Attraverso stretti vicoli
risorgo sempre più profilo.
Sento il caldo respiro
guardo gelide mani
contro il cielo sospiro.
La donna ferma, l’uomo orbita
ognuno vede quel che sa
e l’altro ignora.
Il vento della vita, l’inizio
sottile si srotola il dolore
un lungo supplizio
una ricerca continua del destino
polvere che risorge
l’uomo che diventa cammino.
Belricetto, nel caldo inverno del 2014
1Alberto Giacometti (Borgonovo di Stampa, 10 ottobre 1901 – Coira, 11 gennaio 1966) è stato uno scultore, pittore e stampatore Svizzero.
Stato di famiglia
Un difficile abito cucito nel lavoro.
Due torri, salgono scale, nubi
fumo nero, vetro
undici
allegoria di una vita
forse cinquemila
poi una penna a sfera, cade
si ferma sullo zerbino
settembre
cadono le foglie dalle finestre
fumo nero, vetro
incontro, casualità , forse destino
persone, uomini e donne si rincorrono
trovano, proteggono, sale l’urlo
ecco Munch1
bambini corrono nel vuoto
sopra i prati
di detriti.
Tempo, brucia-candela
passa il fiume tra i sassi di cemento, gabbia di ferro
sotto il fango che cresce
si asciuga nel sole, agosto
fitta trama, cretto, Burri2
poi un seme si attacca al cemento, poi al fango
poi cento semi …
31 gennaio 2005
1
Edvard Munch (Løten, 12 dicembre 1863 – Oslo, 23 gennaio 1944) è stato un pittore norvegese. È stato anche simbolista, incisore e un importante precursore dell'arte espressionista.
2
Alberto Burri (Città di Castello, 12 marzo 1915 – Nizza, 13 febbraio 1995) è stato un artista e pittore italiano
Commenti
Carissimo Franco,
condivido con sommo piacere la gioia per il tuo prestigioso
premio ottenuto con il componimento "L'uomo che cammina" dedicato a Giacometti. Oltre che rendermi felice per i versi su Giacometti, che amo moltissimo, ancora una volta, mi rendo conto, di quale grande artista tu sia, e dal punto di vista pittorico, e da quello letterario. Nel mondo ferito di oggi, è molto difficile trovare persone che lavorano, con piena dedizione, a opere che saranno condivise nel tempo da altri. Sono stimoli importanti per le generazioni del dopo che, mi auguro, cercheranno/troveranno il bagliore di luce che in questo tempo è tenue.
Un carissimo saluto a te e famiglia.
Con gioia, Guido e Giacomina Signorini
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caro Donati
ho letto con interesse: c'è un'espressività sua, personale, più forte in certi passaggi più compatti, meno segmentati di sostantivi, quindi più incisivi, come questo:
Il vento della vita, l’inizio
sottile si srotola il dolore
un lungo supplizio
una ricerca continua del destino
polvere che risorge
l’uomo che diventa cammino.
saluti e auguri
Paolo Ruffilli
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Caro Franco
Non male. Forse un po' logico-discorsivo
Bella la visione dell’uomo che diviene ologramma o code del genere.
Davide Rondoni
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Caro Donati,
ho letto i suoi testi con grande piacere.
Penso a "L'uomo che cammina", di cui ho molto apprezzato l'inizio
("Alta foresta, donne fossili"),
mentre in "Stato di famiglia" mi ha colpito il passaggio che recita:
"Tempo, brucia-candela /passa il fiume tra i sassi di cemento,
gabbia di ferro sotto il fango che cresce si asciuga nel sole, agosto
fitta trama, cretto".
Purtroppo, però, mi dispiace di non poter rispondere più compiutamente,
in quanto i miei nuovi impegni universitari
mi impediscono di dedicare il tempo necessario a una attenta lettura,
e soprattutto a un adeguato commento, dei testi che mi giungono.
Le faccio comunque i miei auguri di buon lavoro,
con i migliori saluti,
Valerio Magrelli
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Gentile Donati, molto meglio il secondo dei due testi che mi ha inviato
in lettura. Derogo alla mia abitudine, di NON rispondere a chi mi
sottopone via mail quel che scrive, per dirle che a mio giudizio dove
lei sa rinunciare all'enfasi e alle esasperazioni drammatiche, allora
certe analogie rivelano un gusto solido, ben nutrito, e anche quel che
sa di anomalia e stranezza si accetta più volentieri.
Le auguro ogni fortuna e molte occasioni di poesia
Silvio Ramat







